La sede del Museo del Sigillo – Palazzina delle Arti è nata in parte sulle preesistenze dell’orto interno dell’antico convento dei Paolotti (XVII secolo). Già sulle cartine storiche si rileva una piccola costruzione che forma l’angolo tra due strade (via del Prione e via Vecchio Ospedale), successivamente ampliata e trasformata, nei primi anni del Novecento, nell’attuale edificio.
Lo stile della Palazzina rappresenta un ritorno alle forme neomedievali e miscela, secondo il gusto del tempo, elementi dell’arte gotica ed elementi romanici. Questa linea di gusto è stata particolarmente feconda alla Spezia per tutta la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. In città ne contiamo svariati esempi a firma di architetti inseriti pienamente nel clima tardoromantico della mitteleuropa e tra questi, soprattutto, l’ottimo Franco Oliva.
Il Civico Museo del Sigillo è nato nell’anno 2000 a seguito della donazione, da parte dei coniugi Lilian ed Euro Capellini, della più completa collezione sfragistica che mai sia stata riunita da privati.
La raccolta, frutto di trent’anni di ricerche sul campo affiancate da collaborazioni con le più famose case d’asta, si è avvalsa dei contatti con i maggiori studiosi del settore che hanno curato le pubblicazioni dei cataloghi specifici. I rapporti con l’Archivio Segreto Vaticano, con l’Archivio della Città Proibita di Beijing e con la maison Lalique di Parigi hanno consentito di selezionare il materiale realizzando, a giudizio di esperti in sigillografia europei, americani ed asiatici, un’esposizione unica nel suo genere qualitativamente e quantitativamente.
Nel 2013 la raccolta è stata arricchita da ulteriori donazioni effettuate dalla famiglia Fiocchi, con sessantuno rari esemplari raccolti da Maria Banfi Fiocchi, e dalla famiglia Maulella, con matrici tipografiche di interesse locale.